“Il mondo è un giardino abbandonato, e gli artisti se ne prendono cura. Ogni giorno.
Le foreste ci mettono secoli. Una stalattite per crescere ci mette duemila anni.
La natura non è solo vita, è il tempo. Il tempo è un ‘oggi’ che non finisce mai.
Questo ‘oggi infinito’ è l’ambiente dove vivono le arti e le idee dell’umanità.”
COME NASCE
Tutto nasce da un lungo viaggio. Un viaggio pensato per non tornare. Una vera fuga dal mio Paese, e quindi dal teatro… In quei giorni leggevo un libro di Rade Serbedzija, grande attore e regista jugoslavo (…)
IL PROGETTO
Un progetto nato con l’intento di offrire al pubblico i grandi classici. Un progetto artistico, ma anche ideologico. Col desiderio di fare ancora il Grande Teatro, nell’epoca della sua condanna e della sua impossibilità (…)
CHI SIAMO
Siamo una compagnia di attori. La parte davvero fondamentale del nostro lavoro è quella che riguarda gli attori. Lo studio e la cura della recitazione assorbono quasi tutto il tempo delle prove. E delle repliche. (…)
GLI SPETTACOLI
La Popular Shakespeare Kompany ha realizzato gli spettacoli:
La Tempesta
di W. Shakespeare (2012)
Il mercante di Venezia
di W. Shakespeare (2013)
Il bugiardo
di C. Goldoni (2014)
GLI ATTORI DELLA PSK
Valerio Binasco
Regista, Attore
Simone Luglio
Attore
Filippo Dini
Attore
Fulvio Pepe
Attore
Giampiero Rappa
Attore
Fabrizio Contri
Attore
Nicola Pannelli
Attore
Elena Gigliotti
Attrice
Gianmaria Martini
Attore
Elisabetta Mandalari
Attrice
Roberto Turchetta
Attore
Deniz Ozdogan
Attrice
Andrea Di Casa
Attore
Barbara Ronchi
Attrice
Alberto Astorri
Attore
Milvia Marigliano
Attrice
Sergio Romano
Attore
Ivan Zerbinati
Attore
Antonio Zavatteri
Attore
Maria Sofia Alleva
Attrice
IL PROGETTO PSK
La Popular Shakespeare Kompany non è solo un progetto artistico, ma è anche un progetto ideologico.
Nasce grazie all’energia di artisti e collaboratori che desiderano fare ancora il Grande Teatro, e di farlo nell’epoca della sua condanna, della sua impossibilità.
E’ un’idea di teatro ‘ecologica’, non inquinante: non ci sono sperperi di denaro, non c’è politica, non c’è routine, non c’è bugia. C’è il Teatro come deve essere: festoso e disperato. Ed è con festosa disperazione che stiamo lavorando per dotarci di un repertorio classico, perché è nostra convinzione che il pubblico contemporaneo vada in qualche modo riconnesso con la tradizione della Festa, quella Festa dell’Umanità che è poi la Tradizione del Teatro.
I grandi autori abitavano un mondo pieno di fiducia per l’arte e la loro era una grande arte piena di fiducia per il mondo.